Technolog è la software house parmense che, dal 1994, si impegna ogni giorno a migliorare le soluzioni digitali offerte al proprio target clienti, per l’Industria 4.0. Fiore all’occhiello è sicuramente il whSystem® – il software per la gestione di magazzino – ma, come ogni azienda che si rispetti, l’elemento fondamentale per la crescita aziendale è il benessere del cliente e dei propri dipendenti, monitorando e scoprendo nel tempo le novità di settore e per esaudire in maniera ottimale ogni esigenza della clientela.
È proprio per questo che Technolog ha portato avanti un sondaggio, intervistando oltre 300 imprenditori e responsabili logistici. Vediamo nello specifico le domande e le riflessioni in merito di Lorenzo di Salvatore, amministratore delegato Technolog.
- In azienda è presente un responsabile logistico?
Il Responsabile della Logistica rappresenta la figura di riferimento per la gestione della Supply Chain che si occupa di ottimizzare tutti i processi aziendali inerenti la logistica (dall’acquisto, fino alla spedizione ai clienti) interagendo così con tutti i dipartimenti aziendali e mediando tra questi per soddisfare al meglio le esigenze di ciascuno soprattutto quando il raggiungimento degli obiettivi dei singoli anelli della catena entra in contrasto con gli obiettivi di quelli a monte o a valle.
Questa figura, così importante a livello strategico, nei primi anni del 2000 era davvero poco presente nelle PMI, ma in questi anni la consapevolezza di quanto sia fondamentale il controllo e l’ottimizzazione della supply chain è cresciuto progressivamente fino ad oggi dove possiamo rilevare che solo il 13% delle aziende intervistate non dispone di questa risorsa.
- La sua azienda è dotata di un software WMS? Se si, da quanti anni?
Il 20% degli intervistati non dispone ancora di un WMS e anche se è ormai chiaro che non è più possibile rinunciare all’implementazione di un software specializzato per la gestione integrata dell’intralogistica aziendale, non è altrettanto chiaro come questo tipo di soluzioni possa essere davvero determinante ed è proprio per questo che abbiamo incontrato i nostri interlocutori nei principali eventi di settore, entusiasti ed assetati di informazioni e suggerimenti.
Il ciclo di vita medio di un WMS è stimato indicativamente tra i 10 ed i 15 anni, ma attraverso i dati raccolti, la durata media del WMS in uso nelle aziende degli intervistati non raggiunge i 10 anni, questa sensibile riduzione del ciclo di vita può essere interpretata, almeno in parte, come conseguenza dall’accelerazione che l’evoluzione di questi sistemi ha subito negli ultimi anni ed in parte anche al fatto che probabilmente molte di queste installazioni rappresentavano la prima esperienza di implementazione di un WMS.
- Quali processi di conduzione del vostro magazzino presentano maggiori criticità?
Sebbene le esigenze delle aziende consultate fossero piuttosto eterogenee e ciascuno degli intervistati esprimesse le proprie criticità evidenziando mediamente uno, massimo due dei cinque macro-processi in elenco rispetto agli altri, analizzando i dati censiti nel loro complesso si profila una distribuzione abbastanza omogenea delle criticità dove i processi di accettazione e di movimentazione interna (reintegro scorte, trasferimenti a fronte di cambi di sito del prodotto, ecc.) spiccano di qualche punto percentuale rispetto ai processi di messa a dimora, evasione ordini e spedizione; quest’ultimo si distingue invece per essere quello sul quale si avvertono meno criticità.
Questo risultato è piuttosto conforme a quella che è la nostra esperienza, infatti il processo di accettazione viene spesso considerato uno dei più critici anche per il fatto che è forse quello che, in assenza della possibilità di automatizzare in qualche modo l’acquisizione dei dati dei prodotti in ingresso, è quello che impone un maggiore impatto operativo. In molti casi anche il reintegro delle scorte presenta delle criticità, ma spesso queste derivano dal retaggio di precedenti gestioni manuali spesso approssimative o comunque basiche. L’evasione degli ordini di prelievo, che nell’immaginario comune rappresenta il processo principale o comunque quello più rappresentativo, è effettivamente un processo determinate anche solo per il fatto che si stima che incida tra il 50% ed il 75% sui costi operativi totali, ma viene comunque percepito con un livello di criticità medio bassa.
- In conclusione
“Sono il primo a sapere che poco più di 300 interviste non si possono definire una vera e propria indagine di mercato, possiamo però affermare di avere ottenuto una fotografia abbastanza rappresentativa del as is dell’intralogistica delle PMI. In questi ultimi 15/20 anni le aziende hanno investito tanto in questo comparto ma c’è ancora molto da fare, sia per chi si sta approcciando ora all’informatizzazione e automazione dei propri processi, che per chi invece è maturo per un ulteriore livello di ottimizzazione. In Technolog siamo pronti e preparati per accompagnare imprenditori e aziende in questo percorso di cambiamento”, afferma Lorenzo di Salvatore.