Potrebbe non essere stata la deflagrazione di un compressore, come ipotizzato nei primi momenti, la causa dello scoppio di ieri, mercoledì 23 ottobre, nello stabilimento di Toyota Material Handling di Borgo Panigale, alle porte di Bologna e costato la vita a due dipendenti, Lorenzo Cubello e Fabio Tosi. È quanto sarebbe emerso dai primi rilievi effettuati stamattina nello stabilimento bolognese del produttore di carrelli, come spiegato ai numerosi giornalisti presenti ai cancelli da Massimiliano Russo, dirigente vicario presso il Comando VVF di Bologna.
“L’area interessata dall’evento è esterna al reparto di produzione, in cui sussistono sia impianti di climatizzazione, sia depositi di materiale vario a uso di aziende esterne che lavorano per la Toyota che, ci è stato riferito dall’azienda, hanno un contratto di manutenzione e a cui Toyota destina spazi per il ricovero delle attrezzature” ha spiegato Russo ai microfoni dei giornalisti. “Gli spazi sono prospicenti l’area: si tratta di un’area che ospita non solo gli impianti di climatizzazione, bensì anche il ricovero di queste attrezzature. Parliamo di un impianto di climatizzazione che all’interno ospita dei compressori”.
Danni definiti dal dirigente come “importanti”, che hanno provocato la proiezione di frammenti a investire alcune tamponature del reparto e degli impianti che servono le attività della zona interessata dall’incidente. Le indagini proseguiranno a tutto tondo anche nei prossimi giorni, con una delega affidata al Corpo dei vigili del fuoco, carabinieri e Asl di Bologna, per risalire alle cause dell’evento.
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Muletti Dappertutto cercherà di tenere aggiornato il settore sugli sviluppi riguardanti l’incidente e l’intero staff di Muletti Dappertutto si stringe alle famiglie delle vittime e porge le più sincere condoglianze.