Investire in infrastrutture pronte ad accogliere le nuove tecnologie di circolazione dei mezzi è una delle priorità stabilite dal Green Deal Europeo. Per una scelta consapevole è necessario valutare costi e benefici delle alternative al combustibile fossile più applicabili, riportati nel dettaglio dal Mims – Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili -, nel documento “Decarbonizzare i trasporti, evidenze scientifiche e proposte” dell’aprile 2022.
Rimanendo nel merito del trasporto pesante, i veicoli a batteria sono ad alta efficienza energetica e richiedono costi operativi più bassi rispetto all’idrogeno e al diesel, d’altro canto hanno necessità di una rete elettrica con punti di ricarica diurni ad altissima potenza, per garantire rifornimenti veloci e flessibili, quindi presentando un costo iniziale ingente.
Sia per il trasporto commerciale pesante, sia per quello leggero, diversi attori della logistica hanno già investito in marchi che si impegnano nella produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici. Anche i principali produttori europei hanno iniziato a proporre alternative elettriche dei mezzi.
Un’ulteriore soluzione è rappresentata dal battery swapping, approfondita dai ricercatori Furkan Ahmad, Mohammad Saad Alam, Ibrahim Saad Alsaidan e Samir M. Shariff, nello studio “Battery swapping for elettric vehicles: opportunities and challenges”. Questa tecnologia, applicata commercialmente per la prima volta in Cina in occasione delle Olimpiadi del 2008, consiste nell’utilizzo di stazioni di servizio robotizzate in grado di sostituire le batterie scariche, con quelle ricaricate presso lo stesso punto, con tempi di rifornimento dai cinque ai dieci minuti. Un limite è rappresentato dalla difficoltà di trovare un accordo tra gli attori del mercato, ad esempio per stabilire standard comuni relativi alle batterie, ma anche dal rapido sviluppo delle tecnologie.
Per quanto riguarda i veicoli a motore elettrico alimentati da ricarica dinamica, che in media hanno gli stessi benefici di quelli a batteria, una soluzione è rappresentata dall’infrastruttura con sistemi ERS – eletric road systems -, ovvero strade elettrificate che prevedono due linee elettriche sospese nella corsia elettrica, per permettere l’alimentazione tramite doppio pantografo. Il forte impatto economico, per essere ammortizzato, richiederebbe un’alta frequenza d’utilizzo, mentre un altro rischio è rappresentato, anche in questo caso, dalla rapida obsolescenza dei sistemi di ricarica. Attualmente i veicoli che potrebbero adattarsi a questa tecnologia sono prototipi da 40 tonnellate e con backup diesel.
Per quanto riguarda i mezzi a idrogeno, con tempi di rifornimento rapidi e più autonomia rispetto alle batterie attuali, i limiti sono costituiti dagli elevati costi dei veicoli a idrogeno e dall’assenza di produzione di idrogeno decarbonizzato.