L’UE approva il progetto integrato sulle batterie. L’obiettivo: promuovere la produzione dei sistemi di alimentazione di nuova generazione, per sostenere l’ambiente e la concorrenza nel settore industriale europeo
Da diverso tempo il green ha iniziato a ricoprire un aspetto fondamentale all’interno delle aziende, decise ad adottare scelte e soluzioni sempre più ecologiche. Per fare un ulteriore passo in avanti in questo senso, l’Unione Europea ha deciso di approvare un progetto integrato per facilitare il passaggio dai combustibili fossili all’energia più pulita.
A supporto di questa impresa, l’UE ha stanziato circa 3,2 miliardi di euro da investire nei progetti di ricerca e innovazione e di produzione industriale di batterie di nuova generazione, creando un ecosistema virtuoso per le batterie in Europa che copra l’intera catena del valore. Oltre all’Italia, prendono parte al programma anche Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Polonia e Svezia; le aziende europee partecipanti sono 17, principalmente imprese di grandi dimensioni, a cui si aggiungono anche enti di ricerca e PMI.
La collaborazione si rivelerà fondamentale per la riuscita del progetto: le diverse parti dovranno infatti rispettare l’accordo e impegnarsi nel creare una catena di valore che produrrà materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie per la produzione di massa; consentire la riconversione, il riciclaggio e la raffinazione su larga scala.
“Con l’approvazione della Commissione Ue del progetto comune promosso dall’Italia insieme ad altri sei Paesi membri si compie un passo importante nella direzione del rafforzamento di una comune strategia industriale europea – ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. L’obiettivo è quello di supportare le imprese nella produzione di batterie di nuova generazione, con ricadute positive sia in termini di sostenibilità ambientale che di competitività del sistema industriale europeo. Grazie a questa misura, l’Italia mette in sicurezza e consolida – con un piano di investimenti tra fondi pubblici e privati di circa 850 milioni di euro – il suo presidio manifatturiero in questo settore strategico”.
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